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«La misteriosa fiamma della regina Loana» 

 di Umberto  Eco

Edizione Bompiani

Pagine  451

Prezzo Euro  19,00 


  da www.rcslibri.it
Questo romanzo, benché illustrato a colori, è dominato dalla nebbia. Nella nebbia si risveglia Yambo, dopo un incidente che gli ha fatto perdere la memoria. Non la memoria che i neurologi chiamano ‘semantica’ (Yambo ricorda tutto di Giulio Cesare e sa recitare tutte le poesie che ha letto in vita sua), bensì la memoria ‘autobiografica’: non sa più il proprio nome, non riconosce la moglie e le figlie, non ricorda nulla dei genitori e della sua infanzia. Accompagnandolo nel lento ricupero di se stesso, la moglie lo convince a tornare nella casa di campagna dove ha conservato i libri e i giornalini letti da ragazzo, i quaderni di scuola, i dischi che ascoltava allora.
Così in un immenso solaio tra Langhe e Monferrato Yambo rivive la storia della propria generazione, tra Giovinezza e Pippo non lo sa, tra Mussolini, Salgari, Flash Gordon e i suoi temi scolastici di piccolo balilla. Si arresta di fronte a due vuoti ancora nebbiosi, le tracce di un’esperienza forse atroce vissuta negli anni della resistenza e l’immagine vaga di una ragazza amata a sedici anni e poi perduta.
Interviene un secondo incidente. Yambo è ora in coma, ma rivive a spirale, tra folate di nebbia intermittente, ogni momento degli anni tra infanzia e adolescenza, sino a quando, in una sorta di Apocalisse benevola, tra il trentatreesimo canto del Paradiso, Bing Crosby, don Bosco e le scale di Wanda Osiris, sta per avere la visione finale. Ma...
 
Umberto Eco è nato ad Alessandria nel 1932. È ordinario di Semiotica e Presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici presso l’Università di Bologna. Tra le sue opere di saggistica si ricordano: Opera aperta (1962), La struttura assente (1968), Trattato di semiotica generale (1975), Lector in fabula (1979), Semiotica e filosofia del linguaggio (1984), I limiti dell’interpretazione (1990), La ricerca della lingua perfetta (1993), Sei passeggiate nei boschi narrativi (1994), Kant e l’ornitorinco (1997), Sulla letteratura (2002). Inoltre, tra le sue raccolte, vanno menzionate: Diario Minimo (1963), Il secondo Diario Minimo (1990), che comprende una prima antologia di Bustine di Minerva, i Cinque scritti morali (1997) e La Bustina di Minerva (2000). Nel 1980 ha esordito nella narrativa con Il nome della rosa (Premio Strega 1981), seguito nel 1988 da Il pendolo di Foucault, nel 1994 da L’isola del giorno prima e nel 2000 da Baudolino.