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Ciampi ha firmato il Ddl di riforma dell'ordinamento giudiziario

   
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha promulgato la legge di riforma dell'ordinamento giudiziarioche era stato licenziato in via definitiva dalla Camera la settimana scorsa.

Ciampi ha promulgato la legge che riforma l'ordinamento giudiziario, dopo il rinvio alle Camere del dicembre scorso e dopo le modifiche apportate al testo,

Il primo effetto della riforma è di eliminare il procuratore generale di Torino, Giancarlo Caselli, per la nomina a Procuratore nazionale Antimafia. A escludere Caselli dalla successione di Pier Luigi Vigna al vertice della Dna è la norma ( emendamento Bobbio An), che prevede che non possono essere assegnati incarichi direttivi a magistrati che abbiano compiuto 66 anni.

In merito a questo emendamento denominato"emendamento anti-Caselli", autorevoli costituzionalisti come l'ex presidente della Corte costituzionale Leopoldo Elia, avevano ipotizzato l'eventualità per il capo dello Stato di rinviare nuovamente la legge sulla giustizia, perché con la nuova norma che impedisce ai magistrati con oltre 66 anni di età di assumere incarichi direttivi, alcuni giuristi avevano avanzato l'ipotesi che la legge si configurasse come 'altra' rispetto a quella già rinviata a dicembre da Ciampi e quindi suscettibile di un ulteriore rinvio.

Ma Ciampi si è voluto attenere al pieno rispetto dell' articolo 74 della Costituzione che conferisce al capo dello Stato il potere di rinviare, con messaggio motivato, una legge alle Camere, ma lo stesso articolo, un comma sotto, prevede che dopo un ulteriore passaggio parlamentare il presidente debba promulgarela legge.

Soddisfatto il ministro della Giustizia, Roberto Castelli che ha detto"La promulgazione della riforma da parte del capo dello Stato pone fine a una partita sofferta e controversa. Mi auguro che i magistrati collaborino senza cedere a tentazioni di ostruzionismo".

Il verde Alfonso Pecoraro Scanio, al contrario auspica che la consulta bocci la legge: "Questa riforma che sottomette i giudici al potere politico ed altera gli equilibri tra poteri dello stato è uno sfascio e noi speriamo che ne venga decretata l'incostituzionalità".

26 luglio 2005