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E' morto il drammaturgo Arthur Miller, grande protagonista del teatro americano

L'ex marito di Marilyn Monroe, aveva 89 anni. Era ammalato di cancro

E' morto il grande drammaturgo americano Arthur Miller. Aveva 89 anni ed era gravemente malato. L'ex marito di Marilyn Monroe, era stato dimesso alcune settimane fa dallo Sloan Kettering Memorial Hospital, l'ospedale di New York per la cura del cancro. Miller aveva vinto il premio Pulitzer nel 1949 con "Morte di un commesso viaggiatore". In Italia memorabile fu la mess'in scena di "Morte di un commesso viaggiatore",e "Uno sguardo dal ponte" con la regia di Luchino Visconti. Miller si è spento nella sua fattoria di Roxbury in Connecticut che aveva acquistato nel 1958 quando era sposato con Marilyn Monroe.Al suo capezzale c'erano la sorella Joan Copeland, la figlia Rebecca Miller, sposata all'attore Daniel Day Lewis, e Agnes Bailey, la giovane pittrice di 34 anni con cui Miller, seppure così anziano, stava vivendo una storia d'amore.

"Uno sguardo dal ponte" di Arhtur Miller fu messo in scena da Luchino Visconti al teatro Eliseo di Roma 1l 18 gennaio 1958, con Paolo Stoppa, Rina Morelli, Ilaria Occhini, Sergio Fantoni, Corrado Pani, Marcello Giorda, Scene su bozzetto di Mario Garbuglia. Versione italiana e note per la regia di Gerardo Guerrieri.

 
Arthur Miller nasce a New York il 17 ottobre 1915 da famiglia ebrea benestante. Dopo la crisi del 1929 inizia a lavorare per mantenersi e frequentare la scuola di giornalismo dell'Università del Michigan. Scopre la sua vera vocazione, nel teatro, nel quale esordisce a 21 anni. Nel 1938,dopo avere conseguito la laurea, acquisita una borsa di studio, si iscrive a un corso di drammaturgia e viene ammesso al seminario del Theatre Guild.

Scrive copioni per la radio.Nel 1944 debutta a Broadway con «L'uomo che ebbe tutte le fortune». Contemporaneamente scrive «Situazione normale» e nel 1945 «Focus», romanzo sul tema dell'antisemitismo nella società americana.

Nel 1947 scrive il dramma «Erano tutti miei figli», che riscosse grande successo, seguito nel 1949 dal suo capolavoro «Morte di un commesso viaggiatore», (sottotitolo «Alcune conversazioni private in due atti e un requiem»), che fu salutato in America come una sorta di evento nazionale, a Broadway fu replicato 742 repliche . Una metafora sul sogno americano del successo e dell'autoaffermazione, che si rivela in tutta la sua illusoria precarietà.
Il 22 gennaio 1953 va in scena «Il Crogiuolo», conosciuto anche col titolo «Le streghe di Salem»,la vicenda narra della «caccia alle streghe» avvenuto nel 1692, ma allude al clima persecutorio contro i comunisti o ipotetici tali , instaurato dal senatore Mac Carthy. Ne farà le spese lo stesso Miller. Il 29 settembre 1955 debutta «Uno sguardo dal ponte», una tragedia con risvolti incestuosi in un ambiente di emigranti italiani in America, abbinata a «Memorie di due Lunedì», un testo autobiografico, una sorta di «metafora» dell'incomunicabilità e della solitudine di un intellettuale.

Nel 1956 Arthur Miller sposa Marilyn Monroe, la seconda delle sue quattro mogli.Il matrimonio durerà fino al 1960. Nel 1964 va in scena «La caduta», che racconta l'esperienza di un ménage controverso fra un intellettuale e un'attrice, opera nella quale i critici vedono chiari riferimenti autobiografici, che Miller ha sempre negato. In Italia «La caduta» sarà messa in scena al teatro Eliseo di Roma, e interpretato da Raf Vallone e Monica Vitti. Dello stesso anno «Incidente a Vichy» una storia di ebrei arrestati in Francia dai nazisti.

Nel 1973 «Creazione del mondo e altri affari»; nel 1980 «Orologio americano» (un affresco di vita americana durante la grande depressione); nel 1982 due atti unici «Una specie di storia d'amore» e «Elegia per una signora»; nel 1986 «Pericolo: Memoria»; nel 1988 «Specchio a due direzioni»; nel 1991 «Discesa da Mount Morgan»; nel 1992 «L'ultimo Yankee» e nel 1994 «Vetri rotti», una volta ove si intrecciano psicanalisi, drammi storici sociali e personali, con una sottile denuncia nei confronti della responsabilità individuale.

Arthur Miller il gigante della storia del teatro del novecento, sembra non essersi mai completamente liberato dal fantasma di Marilyn. Una storia che ritorna ossessivamente. A 88 anni Miller torna a scrivere di quella tormentata relazione con un nuovo dramma, intitolato «Finishing the Picture» ( che può esser tradotto come «finire il film» o «finire il quadro»), andato in scena al Goodman Theater di Chicago con la regia di Robert Falls.