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Follini lascia la segreteria dell'Udc:"Non sono per tutte le stagioni. La politica non è interesse"
 

Marco Follini alla conclusione di un di un discorso breve ma severo nell'analisi del cambiamento di linea dell' Udc, nei suoi esponenti di vertice, ha annunciato le sue dimissioni da segretario dell'UDC.
Follini nel rivendicare con orgoglio il risultato significativo dei suoi tre anni da segretario ha detto, «dietro quel risultato c'è una politica. Ed è quella politica che oggi vedo messa in forse da una attitudine che conduce verso esiti modesti per il timore di fronteggiare esiti più impegnativi». Follini è stato durissimo nel contestare il "cambio di rotta" del suo partito. "Si apre una stagione nuova - ha detto Follini - e non esistono uomini per tutte le stagioni. Questa, almeno, è la mia opinione, e questa opinione ha una conseguenza inevitabile: le mie dimissioni da segretario del partito".

Secondo Follini serviva un'altra legge elettorale: "La mia opinione, come è noto, è che servisse un'altra legge in un altro modo. Immaginavo una legge in cui la furbizia e la virtù si tenessero in equilibrio e non una situazione in cui l'una schiacciasse l'altra. Ritenevo che si dovesse fare di più per coinvolgere l'opposizione in questo tentativo. E quanto più l'opposizione ha cercato di sottrarsi, tanto più sono convinto che fosse giusto e perfino utile non consentire loro di chiamarsi fuori e di menare scandalo. Ritenevo che la possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e di non subire troppo perentorie indicazioni dei partiti facesse parte di quel diritto in più e di quel potere in più che noi per primi avevamo evocato"

Follini, con riferimento a Berlusconi precisa: "Chi come me, come noi si è battuto per una diversa evoluzione della nostra alleanza deve riconosce a Berlusconi la capacità di aver tenuto largamente la coalizione sulla sua posizione e intorno a sè. Tutto questo però ci pone un problema, non ce lo risolve. Almeno a noi. Il presidente del Consiglio ha spiegato agli italiani l'altra sera alla tv che io avrei una sola passione, la politica. Personalmente, ho qualche passione in più. Ma politicamente gli do' ragione. La politica - sottolinea Follini - è passione fredda, lucida e composta. Ma è passione, non è interesse" e aggiunge "i prossimi anni costringeranno la politica a scendere dal pulpito delle promesse a buon mercato e magari delle promesse fallaci, a dismettere l'abito dell'imbonimento e a farsi carico di un passaggio difficile nella vita europea e italiana".

Follini conclude infine con un avvertimento al suo partito: "I troppi sì detti dall'Udc negli anni di governo della Cdl determinano un oggettivo rischio di appannamento del nostro partito rispetto alle sue aspettative".

15 ottobre 2005