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 Il presidente della Repubblica inaugura l'anno scolastico

«La Costituzione - ha detto Ciampi - assegna alla Repubblica il compito di dettare le norme generali dell'istruzione, di istituire scuole statali


 
Carlo Azeglio Ciampi all'inaugurazione dell'anno scolastico al Vittoriano a Roma, insieme al ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, elogia la scuola statale,
 "che nasce dalla prescrizione imposta dalla Costituzione"

"Leggete la Costituzione. Commentatela con i vostri insegnanti. E' un testo di cui essere orgogliosi come lo siamo del Tricolore e dell'Inno di Mameli. Costruita su solide basi ci unisce - da oltre cinquant'anni - in un patto di cittadinanza comune.
La Costituzione assegna alla Repubblica - ha detto il Presidente Ciampi al Complesso Monumentale del Vittoriano in occasione dell'apertura dell'Anno Scolastico 2003/2004 -  il compito di 'dettare le norme generali dell'istruzione'; di 'istituire scuole statali per ogni ordine e grado'; di 'assicurare ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,' il diritto di 'accedere ai gradi più alti degli studi'.
E' diritto e dovere dei genitori di 'istruire ed educare i figli'.
Educare significa - ha continuato il Presidente della Repubblica - soprattutto trasmettere valori.
Esiste, naturalmente, una sfera privata dei valori. Di questa, ciascuno è responsabile solo di fronte alla propria coscienza.
I valori che ci uniscono come cittadini italiani, sono proclamati solennemente nei primi dodici articoli della Costituzione.
Ricordiamo alcuni tra questi principi, semplici e chiari, scolpiti nei nostri cuori:
· la democrazia, i diritti inviolabili dell'uomo, i doveri inderogabili di solidarietà;
· l'eguaglianza e la pari dignità di tutti i cittadini davanti alla legge;
· il diritto e il dovere al lavoro;
· l'unità indissolubile della Repubblica, nel rispetto delle autonomie locali;
· la promozione della cultura;
· la difesa della Patria;
· l'impegno per la pace.
Del rispetto dei principi costituzionali tutti noi siamo responsabili, gli uni nei confronti degli altri.
Ne siamo responsabili, in primo luogo, noi adulti verso Voi giovani se vogliamo che la Repubblica trovi nei suoi cittadini le risorse necessarie per progredire.
Ogni generazione è anche il frutto di quanto le generazioni precedenti sono state capaci di insegnare".

Roma,  16 settembre 2003