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L'ultima intervista rilasciata da Madre Teresa alla rivista "Popoli e Missioni"

 

Nell'ultima intervista che Madre Teresa rilascio' alla rivista "Popoli e Missione", le venne chiesto: "Madre, chi sono i poveri?". Lei con quegli occhi che brillavano sul viso pieno di rughe, rispose: "Tutti. Anche voi ed io. Se non amiamo i poveri, siamo poveri anche noi. Chi non ama e' il piu' povero dei poveri". E poi disse: "Gesu' e' venuto al mondo per salvare ed amare gli uomini di tutto il mondo e soprattutto i piu' poveri tra loro. E quindi noi missionari facciamo tutto per loro. E' importante che anche chi e' solo, abbandonato, disperato, senza niente,capisca questa verita':che Dio li ama , malgrado le apparenze, malgrado la loro vita sia quella che e'. Ecco,noi cerchiamo di essere solo uno strumento di questa grande verita'. Non e' tanto quello che si fa ma l'amore con cui si fa".
"Ma come fare per trasformare le parole in gesti?", chiese ancora il giornale missionario. "Cerchiamo - rispose la Madre - di comunicare la gioia cristiana alle persone che sono intorno a noi. Cerchiamo con i nostri gesti di far sentire loro che li amiamo,che ci preoccupiamo delle loro necessita', che partecipiamo al loro dolore. E questo lo facciamo non solo in India ma in tutto il mondo, anche qui a Roma, dove accogliamo anziani,poveri,ammalati. Se andate a trovarli vedrete e capirete come diamo gioia attraverso l'amore. Andate anche voi a vedere e servire queste persone come facciamo noi ogni giorno. Andate a parlare con loro per fargli capire che non sono soli e che c'è tanta gente che li ama. Ascoltateli. Vi potranno dire molto di piu' di quello che dico io".
L'intervista si concluse poi con la citazione di una preghiera che la stessa Madre Teresa aveva composto anni prima:

"il frutto della preghiera e' la fede, il frutto della fede e' l'amore, il frutto dell'amore e' il servizio, il frutto del servizio e' l'amore. E dalle parole d'amore nasce la pace". Poi, ricorda la rivista, la piccola suora commento': "la santita non e' di pochi, tutti possono diventare santi. E' un cammino che pu diventare semplice, quello che faccio io lo possono fare tutti. Ognuno di noi ha un suo modo per comunicare questa verita' ed e' nostro dovere farlo. Non importa quello che facciamo, ma come lo facciamo. Io non sono importante. Parlate di Gesu' prima di me".