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Carlo Rubbia presidente dell’Enea e premio Nobel per la fisica  e l’amministratore delegato dell’Enel Paolo Scaroni annunciano  il progetto Archimede,per produrre energia elettrica dal sole.  Un progetto ispirato agli specchi ustori inventati  da Archimede di Siracusa vissuto nel III secolo avanti Cristo


 

Carlo Rubbia

Nasce dalla collaborazione tra Enel ed Enea  il progetto Archimede, per la produzione di energia elettrica dal sole nel rispetto dell'ambiente e a costi competitivi.
Il progetto è stato presentato dal presidente dell’Enea e premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia e dall’amministratore delegato dell’Enel Paolo Scaroni. E' la  prima applicazione a livello mondiale di integrazione tra un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico, basato su una tecnologia fortemente innovativa elaborata dall’Enea, che permetterà di produrre energia elettrica dal sole sempre, anche di notte e quando il cielo è coperto, grazie a una miscela di sali in grado di conservare a lungo il calore raccolto.
La centrale Enel di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, sede della sperimentazione,  ospiterà un grande impianto solare che andrà a incrementare la potenza della centrale preesistente di circa 20 MW. La produzione di  energia elettrica da fonte solare potrà soddisfare  il fabbisogno di una città di 20mila abitanti con un  risparmio di 12.500 tonnellate  di petrolio all’anno e una riduzione considerevole di anidride carbonica di 40mila tonnellate all’anno.
Il progetto si ispira agli specchi ustori inventati  da Archimede, matematico in Siracusa -vissuto nel III secolo avanti Cristo-  con i quali, secondo Plutarco, i siracusani incendiarono le navi dei romani che assediavano la città. 

Il sistema progettato dall'Enea  consente di concentrare e accumulare la luce diretta del sole  con un sistema di specchi parabolici, e utilizzando le proprietà di un nuovo fluido a base di  sali fusi di basso costo, il sistema consente la disponibilità di calore di temperatura, fino a 500 gradi. L'energia termica che si accumula, servrà a produrre vapore ad alta pressione che, convogliato nelle turbine, servirà a incrementare la produzione di energia elettrica.

“Questo sistema – ha detto Carlo Rubbia – è pulito, ha costi relativamente bassi e aumenta la densità di energia solare di 100 volte. E’ possibile perciò raggiungere temperature molto elevate, del tutto analoghe a quelle prodotte da impianti a combustibili fossili.  Il calore ad alta temperatura è inoltre accumulato in un contenitore di dimensioni tali da permettere di produrre energia in funzione della domanda, evitando la discontinuità delle energie rinnovabili. La tecnologia solare termodinamica,  potrà rappresentare un concreto aiuto anche per quei due miliardi di persone, concentrate soprattutto nel Sud del mondo, che ancora oggi non hanno l’energia elettrica”.