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Fini in Israele: «Le leggi razziali furono infami»


Gianfranco Fini è arrivato in Israele accompagnato da Amos Luzzatto, presidente delle comunità ebraiche italiane. Fini visibilmente commosso ha visitato il museo dell'Olocausto. Ha condannato senza mezzi termini le "infami leggi razziali alle quali molti italiani nel '38 non reagirono. Bisogna denunciare le pagine vergognose che ci sono nel nostro passato ».  
 «Di fronte all'orrore della Shoa simbolo perenne dell'abisso di ferocia in cui può cadere l'uomo quando disprezza Dio - ha detto Fini - si avverte fortissimo il dovere di tramandare la memoria e fare tutto ciò che è possibile per evitare che in futuro sia riservato anche a un solo essere umano ciò che il nazismo riservò all'intero popolo ebraico». Il vice premier ha poi sottolineato che «Il ricordo della Shoah, dello sterminio, non è rivolto al passato, ma guarda al futuro. È tempo della responsabilità, se non ora, quando? Di fronte al razzismo e all'antisemitismo - dice Gianfranco Fini - nessuno può dire io non c'ero, non dipende da me, tocca ad altri fare qualche cosa».
    Luzzatto , ha così commentato le parole di Fini: "E' una grossa novità che Gianfranco Fini abbia menzionato il termine fascismo, che abbia detto che le leggi razziali le ha volute il fascismo. E' la prima volta che glielo sento dire".
 Il  vicepremier ha poi incontrato  il premier Ariel Sharon, col quale ha avuto un incontro di oltre un ora,   discutendo di pace, road map e Medio oriente.  Sharon, durante il colloquio, "ha particolarmente lodato la posizione di estremo equilibrio dell'Italia, l'atteggiamento bilanciato che può contribuire all'avanzamento del processo di pace". 
    Fini ha inoltre incontrato  i rappresentanti della Comunità ebraica d’Europa ,  il leader dell’opposizione Shimon Peres e il presidente della Repubblica, Moshe Katsav.