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Goffredo Mameli dei Mennelli nasce a Genova il 15 settembre 1827.Studente e poeta precocissimo di sentimenti liberali e repubblicani,aderisce al mazzinianesimo nel 1847,l’anno a cui partecipa attivamente alle grandi manifestazioni genovesi per le riforme e compone il Canto degli Italiani.D’ora in poi.la vita del poeta-soldato sarà dedicata interamente alla causa italiana:nel marzo del 1848,a capo di 300 volontari,raggiunge Milano insorta,per poi combattere gli autriaci sul Mincio col grado di capitano dei bersaglieri.Dopo l’armistizio Salasco,torna a Genova,collabora con Garibaldi e,in novembre,raggiunge Roma dove,il 9 febbraio 1848,viene proclamata la Repubblica.Nonostante la febbre,è sempre in prima linea nella difesa della città assediata dai Francesi:il 3 giugno è ferito alla gamba sinistra,che dovrà esere amputata per sopraggiunta cancrena.Muore d’infezione il 6 luglio a soli 22 anni.Le sue spoglie riposano nel Mausoleo Ossario del Gianicolo.

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Fratelli d'Italia
L'Italia s'è desta,
Dell'elmo di Scipio
S'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l'Unione, e l'amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn'uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:

Già l'Aquila d'Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d'Italia,
l sangue Polacco,
Bevé, col cosacco

Ma il cor le bruciò.
Stringiamoci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò

 

 

 

 

Michele Novaro nacque il 23 ottobre 1818 a Genova,dove studiò composizione e canto.Nel 1847 è a Torino,con un contratto di secondo tenore e maestro dei cori dei Teatri Regio e Carignano.Convinto liberale,offrì alla causa dell’indipendenza il suo talento compositivo,musicando decine di canti patriottici e organizzando spettacoli per la raccolta dei fondi destinati alle imprese garibaldine. Non trasse alcun vantaggio dal suo inno più famoso,neanche dopo l’Unità.Morì povero,il 21 ottobre 1885.

La sua vita fu segnata da difficoltà finanziarie e da problemi di salute.

Per iniziativa dei suoi ex allievi,gli venne eretto un monumento funebre nel cimitero di Staglieno,dove oggi riposa vicino alla tomba di Mazzini