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Giuseppe Tornatore,racconta la Siberia con una personale di fotografie, a Palazzo Fontana di Trevi in Roma dal 15 febbraio al 30 marzo,con le riflessioni di viaggio di Tadini, le musiche che accompagnano la rassegna di Goran Bregovic.
 

Dal 15 febbraio al 30 marzo, a Palazzo Fontana di Trevi in Roma č ospitata la personale di fotografie  'Giuseppe Tornatore - Fotografo in Siberia" , dedicata alla "seconda attivitą" del famoso regista.

Cittą sperdute, fantasma, immerse in neve grigia o sospese in un cielo plumbeo. Ma ecco apparire alcuni esseri umani,volti avvolti in ampie sciarpe o avviluppati da grandi colbacchi. E poi alcune case, messe quasi come a caso in una spianata senza\conclusione.

 

Gelo e neve,a vista d'occhio,che non lasciano presentire alcun confine. Le immagini di Novij Urengoi scattate da Giuseppe Tornatore ci mostrano  casermoni di cemento,dalle  fondamenta  ancorate nei ghiacci perenni, che sono l'unico passato,l'unico monumento di un luogo senza monumenti, e dove la vita si vive ai confini della sopravvivenza.E i pochi volti che si presentano all'obiettivo di Tornatore,sono volti vecchi,ma vivi. E come scrive Emilio Tadini che ha commentato la mostra,

"Qui,dove si perde davvero il tuo occhio.

Qui il tuo occhio si rivela insufficiente, troppo limitato per cogliere quell'immensitą"

 
 
 
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